Il nuovo Regolamento UE in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio: aggiornamenti sull’iter legislativo
Contesto normativo
In linea con il nuovo approccio ai prodotti annunciato nel Green Deal europeo 1 e nel piano d’azione per l’economia circolare, la Commissione Europea, nel novembre 2022, aveva formulato una proposta di “REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE” - Packaging and Packaging Waste Regulation (“PPWR”). La proposta, che includeva la regolamentazione dell’intero ciclo di vita degli imballaggi, si proponeva di creare condizioni armonizzate - per l’immissione sul mercato degli imballaggi negli Stati Membri – in un contesto normativo che risultava disomogeneo per i diversi approcci nazionali al recepimento e le misure unilaterali di politica in materia di imballaggi.
L’originaria proposta della Commissione (risalente al 30 novembre 2022 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52022PC0677) insisteva principalmente su quattro le linee di intervento per ridurre i rifiuti: (i) riuso dei contenitori (con obiettivi minimi per le aziende); (ii) divieto di produrre imballaggi considerati “non essenziali”; (iii) progettazione di nuovi imballaggi in previsione della loro completa riciclabilità entro il 2030.
A seguito delle discussioni parlamentari in ordine alla proposta di Regolamento, lo scorso 22 novembre, il Parlamento Europeo, nel corso della seduta plenaria di Strasburgo, ha votato, a larga maggioranza, la posizione negoziale espressa dalla relazione della Commissione ambiente (ENVI) - in merito alla proposta di Regolamento della Commissione - che costituisce il mandato dell’Eurocamera per i negoziati con i governi dell’Unione Europea.
Tra i punti più critici del testo portato in Parlamento: il contenuto minimo di riciclato negli imballaggi in plastica (art. 7 della proposta di Regolamento), i divieti ad alcuni imballaggi monouso in plastica (art. 22, all. V) e i target di riutilizzo (art. 26) ritenuti una minaccia al riciclo, soprattutto in Paesi come l’Italia dove si è investito in maniera rilevante nella raccolta e nel recupero di imballaggi in plastica. Gli eurodeputati sono riusciti ad apportare modifiche alla relazione della Commissione Ambiente, alcune delle quali rilevanti per il comparto agroalimentare italiano. Il testo con gli emendamenti approvati dal Parlamento è scaricabile in allegato https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2023-0425_EN.pdf).
L’obiettivo principe del PPWR è quello di ridurre la quantità di rifiuti prodotti nei Paesi dell’Unione Europea eliminando gli imballaggi superflui, intensificando l’attività di riciclo e promuovendo il riutilizzo.
Novità
Sono stati confermati gli obiettivi generali di riduzione degli imballaggi di cui alla proposta originaria del PPWR (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040), mentre sono stati fissati obiettivi specifici per la riduzione degli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040).
La principale novità introdotta dal provvedimento riguarda il divieto di alcuni imballaggi monouso a partire dal 31 dicembre 2027.
In caso di approvazione definitiva del PPWR, entro quella data, sarà vietata la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron, fatto salvo il loro impiego per motivi igienici o qualora gli stessi siano forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo). In altri termini: buste dell’insalata, reti delle arance, cestini dei pomodori e non solo.
Le nuove regole interesseranno non solo la GDO, ma anche il settore Ho.re.Ca, ossia bar, ristoranti e hotel. Saranno vietate, per esempio, le confezioni utilizzate quali kit di cortesia in ambito hotéllerie, mentre nei bar sarà vietato l’utilizzo di bustine monoporzione di maionese, ketchup, zucchero o altri condimenti. Al riguardo, i titolari dei locali dovranno inoltre garantire ai consumatori la possibilità, qualora lo desiderino, di riempire un proprio contenitore con bevande sfuse.
Prossimi steps
Con il via libera dell’Eurocamera, si è aperta la fase finale dei negoziati, con le tre istituzioni europee – Commissione, Parlamento e Consiglio – che dovranno trovare un’intesa definitiva sul testo. La Spagna, presidente di turno del Consiglio UE, avrebbe l’intenzione di giungere all’approvazione del testo definitivo prima di fine anno, in particolare alla riunione dei ministri per l’Ambiente in programma per metà dicembre.
Si attendono i prossimi sviluppi che potrebbero avere implicazioni rilevanti per tutti gli operatori della filiera produttiva connessa alla realizzazione degli imballaggi.
***
Dai numerosi provvedimenti normativi volti a limitare l'utilizzo smodato di determinati materiali derivano interessanti soluzioni innovative che si propongono quali valide alternative a ciò che, verosimilmente, in un futuro molto vicino, non sarà più consentito. Nella sezione "spazio sostenibilità" della newsletter di questo mese, parliamo proprio di una di queste ingegnose alternative ecosostenibili.