La Cina e la nuova legge sugli investimenti esteri, aspetti salienti

La Cina e la nuova legge sugli investimenti esteri, aspetti salienti

Il 1 gennaio 2020 è entrata in vigore in Cina la nuova Legge sugli investimenti esteri ("Foreign investment law - FIL"), accompagnata dalle "Implementing regulations", cioé le norme operative destinate a darvi attuazione.
Malgrado la notizia abbia avuto scarso rilievo, si tratta di un provvedimento che presenta significative novità (e concreti risvolti pratici) per gli investitori stranieri, in primo luogo per le modifiche che introduce alla normativa societaria: la nuova FIL abroga infatti le tre leggi che per decenni (nelle versioni che si sono via via succedute) hanno disciplinato gli investimenti esteri nel Paese asiatico - vale a dire la legge sulle EJV (Equity joint-venture), CJV (Cooperative joint-venture) e WFOE (Wholly foreign-owned entity) – e porta sotto l'egida del diritto societario cinese (Company Law) forma organizzativa, governance e regole operative delle imprese a capitale straniero
Ciò comporta, tra l'altro, le seguenti novità per le società a capitale misto:

  • la massima autorità nella governance societaria non sarà più, come in precedenza, il Consiglio di Amministrazione (nel quale ogni socio, a prescindere dalla misura del capitale sociale detenuto, doveva avere un rappresentante), ma l'Assemblea dei soci, che adotterà le proprie decisioni sulla base del principio maggioritario;
  • è venuta meno la necessità dell'approvazione unanime di tutti gli amministratori per le c.d. decisioni significative (modifiche statutarie, aumento o riduzione del capitale sociale, fusione, scissione, scioglimento o modifica della forma societaria), sostituito dal requisito dell'approvazione di tanti soci che detengano i 2/3 dei diritti di voto. Ciò comporterà tra l'altro la diminuzione delle situazioni di possibile deadlock;
  • è venuto meno il requisito dell'approvazione di tutti gli altri soci in caso di trasferimento di quote a terzi, sostituito dal requisito dell'approvazione di tanti soci che detengano oltre il 50% dei diritti di voto.

Le società ad investimento straniero già costituite alla data del 01 gennaio 2020 godranno di un periodo transitorio di 5 anni per modificare i propri documenti societari e conformarsi a quanto previsto dalla nuova normativa.
In sostanza, si è passati da un sistema che proteggeva in modo anomalo il socio di minoranza (normalmente il socio locale) indipendentemente dalla misura della sua partecipazione al capitale sociale, ad un sistema più in linea con la regolamentazione societaria dei Paesi occidentali.
Nel complesso, la nuova normativa vuole essere una risposta alle frequenti critiche internazionali mosse alla Cina per la scarsa apertura alle imprese straniere; in quest'ottica la FIL e i regolamenti di attuazione introducono importanti principi:

  • il principio di parità di trattamento tra investitori stranieri ed investitori cinesi: viene specificato che imprese nazionali e straniere devono essere trattate allo stesso modo nell'ambito di finanziamenti, acquisto/affitto di terreni, incentivi agli investimenti, tasse ecc. Da sottolineare l'introduzione della possibilità, per le persone fisiche cinesi, di partecipare a joint-venture con soggetti/imprese straniere, possibilità prima consentita solo a persone giuridiche;
  • rafforzamento della protezione degli investimenti esteri. In particolare, si prevede espressamente che un investitore straniero possa liberamente trasferire all'estero (in Rmb o in valuta straniera) i proventi derivanti da attività legalmente condotte in Cina; si precisa inoltre che tali trasferimenti non possono essere soggetti a restrizioni illegittime per quanto riguarda la valuta utilizzata, l'importo, o la frequenza dei trasferimenti;
  • maggiore efficacia nella tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Viene ribadito l'impegno dello Stato a proteggere i diritti di proprietà intellettuale e a punire efficacemente le loro violazioni. I regolamenti di attuazione precisano inoltre che nessuna autorità locale dovrà forzare in alcun modo i trasferimenti di tecnologia verso la Cina;
  • Impegno dello Stato e degli enti locali a mantenere la confidenzialità sui segreti commerciali degli investitori stranieri di cui il personale cinese venga a conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni.

Tante quindi le novità per gli investitori stranieri già presenti in Cina o che hanno intenzione di stabilirvisi a breve, anche se alcuni nodi restano ancora da sciogliere: diversi articoli della legge e del regolamento di attuazione risultano piuttosto vaghi, e saranno pertanto necessari ulteriori atti di chiarimento e indirizzo da parte delle autorità cinesi, anche al fine di assicurare che gli uffici locali - incaricati di autorizzare/registrare gli investimenti - si muovano in coerenza con le nuove disposizioni.

 

Avv. Linda Berturazzo

Disponibile anche sul sito: https://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2020-03-20/la-cina-e-nuova-legge-investimenti-esteri-154945.php

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