Russia: legalizzazione del furto di privative industriali come tattica di guerra
Le nazioni occidentali hanno imposto durissime sanzioni economiche alla Russia in risposta alla sua brutale invasione dell’Ucraina.
Tuttavia, la Russia, per rispondere alle sanzioni economiche anti-Russia previste dall’Occidente, ha emesso il decreto No. 299 del 6 marzo 2022[1], con cui è stato legalizzato il furto di alcuni diritti di proprietà industriale in Russia.
In particolare, con tele decisione è stato previsto che ai titolari di brevetti, modelli di utilità e design, aventi nazionalità o sede principale nelle c.d. “unfriendly countries,” ossia stati che hanno compiuto atti ostili nei confronti della Russia[2], non devono essere pagate royalties dalle aziende russe per lo sfruttamento dei loro diritti di proprietà industriale per esigenze di sicurezza nazionale o sanità.
Tale decreto è intervenuto sull’articolo 1360 del Codice Civile Russo, mutandone il suo scopo. Infatti, ai sensi dell’articolo 1360, il Governo Russo era sì legittimato a sfruttare un brevetto, modello di utilità o design senza il consenso del suo titolare per esigenze di sicurezza nazionale o sanità. Tuttavia, veniva garantito un equo compenso al titolare del diritto stesso pari allo 0,5% dei profitti lordi derivanti dallo sfruttamento del diritto. Al contrario, il decreto No. 299 ha ridotto allo 0% il compenso previsto per il titolare della privativa industriale.
Pertanto, questo significa che, da un lato, le aziende russe possono sfruttare brevetti, modelli di utilità e design senza dover pagare una licenza od ottenere il consenso del titolare del relativo diritto di proprietà industriale; dall’altro, il titolare del diritto di proprietà industriale non può fare causa all’azienda russa che usa indebitamente il suo diritto.
Sul versante dei marchi, invece, la chiusura temporanea in Russia di importanti catene di negozi di abbigliamento, arredamento, intrattenimento e ristorazione di origine “occidentale” ha dato il via al fenomeno del dell’imitazione pedissequa dei relativi marchi rinomati[3].”
Esemplare è stato l’episodio che ha visto coinvolta la nota catena di ristorazione americana McDonald.
Infatti, McDonald ha deciso di chiudere temporaneamente ben 850 negozi in Russia dall’inizio del conflitto con l’Ucraina e in risposta a detta chiusura la Russia il 12 marzo 2022 ha depositato una domanda di marchio per “Uncle Vanya,” che ricalca il logo iconico di McDonald[4], cambiando solo l’orientamento degli archi dorati (FIG. 1).
Come anche sottolineato da Vyacheslav Volodin, speaker della camera bassa della DUMA e sostenitore di Putin, l’intento alla base del deposito di tale marchio è quello di aprire un “Uncle Vanya” in quei luoghi dove prima c’era McDonald.
Tuttavia, questa domanda di registrazione ha spalancato le porte ad altre richieste di deposito di marchi imitanti quello originale “occidentale.”
Ad esempio, in data 21 marzo 2022, a seguito dell’annuncio dello stop della produzione in Russia da parte della multinazionale svedese IKEA, è stata depositata la domanda di registrazione per il marchio “IDEA”[5], il quale imita pedissequamente il logo IKEA nonché la sua combinazione cromatica(FIG. 2).
Addirittura, i tech-entrepreneurs russi sono pronti a lanciare sul mercato nazionale russo “ROSSGRAM”[6], un'applicazione di condivisione di immagini per riempire il vuoto lasciato da Instagram, bloccato dalle stesse autorità nazionali il 14 marzo. Il logo di tale applicazione, la combinazione cromatica e la sua interfaccia mimano visibilmente ed intenzionalmente Instagram (FIG. 3).
Sarà interessante vedere se l’Ufficio marchi russo approverà la registrazione dei marchi “Uncle Vanya,” “IDEA” e “ROSSGRAM.” Infatti, se queste domande di registrazione dovessero essere lette dall’Ufficio marchi Russo alla luce del precedente “Peppa Pig” –dove la corte russa ha negato la violazione del marchio “Peppa Pig” da parte di un imprenditore russo che aveva sviluppato il personaggio “Daddy Pig” utilizzando come motivazione le “azioni ostili degli Stati Uniti d'America e dei paesi stranieri affiliati”[7]–, allora appare chiaro che né McDonald, né Ikea, né Instagram avranno alcuna possibilità di far valere il loro marchio nelle corti russe.
Alla luce dello scenario così dettagliato, la Russia è riuscita a creare un sistema in cui la pirateria e la contraffazione di diritti di proprietà intellettuale sono legali, compromettendo così i diritti dei rispettivi titolari solo perché appartenenti ad una “unfriendly country.”
Ma la questione più grande è cosa accadrà quando il conflitto in Ucraina sarà risolto? La Russia potrà essere nuovamente considerata come fidato partner commerciale?
Dott.ssa Paola Colle
FIG. 1 (screenshot della domanda di marchio per i ristoranti “Uncle Vanya”)
FIG. 2 (screenshot della domanda di marchio per i negozi di arredamento “IDEA”)
FIG. 3 (screenshot logo “ROSSGRAM” dalla pagina ufficiale https://rossgram.ru/)
[1] http://publication.pravo.gov.ru/Document/View/0001202203070005?index=0&rangeSize=1
[2] https://www.ctvnews.ca/world/here-are-the-nations-on-russia-s-unfriendly-countries-list-1.5810483
[3] https://www.gerbenlaw.com/blog/trademark-and-patent-rights-are-under-threat-in-russia/
[4] https://new.fips.ru/registers-doc-view/fips_servlet?DB=RUTMAP&rn=3512&DocNumber=2022715219&TypeFile=html
[5] https://www.fips.ru/registers-doc-view/fips_servlet?DB=RUTMAP&DocNumber=2022717203&TypeFile=html
[7]https://news.sky.com/story/ukraine-war-russia-targets-peppa-pig-in-retaliation-for-sanctions-amid-battle-over-cartoon-characters-trademark-12564846